Ricordi e incontri con Giovanni Michelucci
Michelucci, considerato fra i maggiori architetti italiani del Novecento, autore di opere di riconosciuto valore internazionale come la Stazione di S. Maria Novella e la Chiesa dell’Autostrada a Firenze, ha lasciato alla Fondazione un’eredità preziosa del suo magistero universitario.
Varie generazioni di architetti, tra cui diversi protagonisti dell’architettura italiana, si sono formate seguendo gli insegnamenti di Giovanni Michelucci nonostante la personale avversione a definirsi “Maestro”.
Nell’era della Pantera , a quasi 100 anni di età, Michelucci decise di tornare a trovarci in quel luogo consacrata da molti suoi allievi e dal quale decise di allontanarsi perché non capito o ostacolato.
Un gruppo di studenti , tra cui “io medesimo” andarono a Fiesole a trovarlo il Maestro. Michelucci visto questa manipolo di sognatori li accolse e con loro trovò nuovamente linfa e vigore per venire a fare quelle ultime lezioni, o meglio incontri, con quei suoi nuovi fanatici del sapere.
“Se io campassi altri novantanove anni, mi basterebbero appena per rincorrere questo sogno, quest’idea, questa cosa: la città!. Non la città che si disfà, che urla, che fa le cose più stupide del mondo. Ma una vera città, perché la città è un’altra cosa…La città esplode dall’animo, è una preghiera. La nascita di una città è una preghiera, è una preghiera meravigliosa; a chi? Al mondo, al mondo che c’è d’attorno…”
Cercando tra degli appunti sei comparso ancora “maestro” ed hai portato la memoria lontana … proprio come in quella visione ” nel capanno dove vidi un angelo con l’ala gigantesca ” che fece di noi dei privilegiati per averti conosciuto e compreso ..